LE DIMORE DIMENTICATE DELL'INDIA
- MWB
- 13 feb 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 15 dic 2021
C'è un luogo in India dove il tempo si è fermato. È un agglomerato di piccoli villaggi circondati da foreste di palme. È in fondo in fondo alla penisola indiana, nel meraviglioso e autentico sud, a due-tre ore di macchina dall'aeroporto di Madurai.

L'affollata India si svuota di suoni e voci.
Nessun clacson, urla di venditori, strade polverose, niente, solo il passato testimone della vita lenta e dormiente che accade. Quello che un secolo fa era un luogo brulicante di centinaia di ricche dimore, ora è lasciato al suo destino, decadente.

Questa luogo si chiama Chettinad o Chettinadu, si trova nello stato del Tamil Nadu e il suo nome significa terra (nadu) dei Chettiar, una ricca casta di mercanti e banchieri. Nel XIX secolo c'erano quasi 100 villaggi (ora 70) popolati da migliaia di lussureggianti dimore.

Queste un tempo ospitavano famiglie numerose e ognuna di loro aveva la propria abitazione attorno ad un atrio comune e aperto. Lì si svolgeva la vivace vita comunitaria: lavoro, pulizia, riposo, gioco, convivialità, preghiera. Il numero di eredi che oggi possiede un minuscolo pezzo di proprietà, rende difficile la vendita e il restauro delle dimore. Ecco perché la maggior parte sono vuote e in rovina. Quelle vendute e restaurate sono incredibilmente affascinanti e spesso adibite a hotel di lusso. Ebbi la fortuna di pernottare in una di queste.
Entrare in uno di questi palazzi dà l'idea della magnificenza e della ricchezza delle famiglie che vi abitavano. Spazi coperti ampi e profondi accolgono il visitatore celando alla vista l'area privata dell'atrio dietro la porta d'ingresso.

Pochi gradini, dopo aver aperto il pesante portone di legno e ci si ritrova immersi nella luce soffusa proveniente dall'apertura zenitale che squarcia il tetto, in contrasto con la penombra dei portici del chiostro. Vasi ovali di metallo con magnifici fiori che galleggiano sull'acqua, fragranze di incenso che profumano l'aria, il chiaroscuro che modella ogni superficie di legno magistralmente scolpita.
Ogni angolo è un capolavoro, celebrato dalla luce e dal tempo.

Girovagare per le dimore è come ripercorrere la storia del luogo e del suo popolo.
Viaggiare con amici indiani rende sempre la gente del posto meno diffidente e più curiosa. Camminando per le strade deserte, dopo tante domande, una donna ci invitò nella sua villa con un sorriso. Visitammo l'intero edificio accompagnati dalla sua orgogliosa spiegazione della storia del luogo. Fu davvero surreale.

La cantilena proveniente dal villaggio rallenta il tempo, infondendo pace e calma e dopo il tramonto, quando il cielo sfuma dal turchese al blu notte, le palme nei giardini verdi e rigogliosi vengono illuminate dalla luna.
Cenare all'aperto, circondati da questo spettacolo, lascia senza parole.

Solo il cibo riporta alla realtà: la zona di Chettinad ha una delle migliori cucine di tutto il paese: gustosa, leggermente speziata, ricca di verdure e ovviamente servita su una foglia di banano.
Il silenzio della notte e le chiacchiere soffuse con gli amici, fumare la hukka sotto il portico d'ingresso, sdraiati su panche di legno di un'altra epoca, le stelle che brillano nel cielo nero senza nessun'altra luce a interferire con la loro bellezza.
Fu un fine settimana da sogno, nel vero senso della parola.
La ricchezza della storia, le sorprendenti abilità degli artigiani locali, i sapori sublimi del cibo, il contrasto di silenzio e musica, le straordinarie rovine, i colori e le texture in ogni angolo.
Queste e molte altre sono le scoperte a cui ho potuto assistere durante il mio incredibile viaggio.
Chettinad è un luogo incredibile, sospeso in una dimensione che, si spera, durerà per sempre.
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